Violenza politica, fascismo e storia d’Italia
Venerdì 16 maggio dalle ore 17,00, presso la Fondazione Brigata Maiella in Corso Umberto I, 87 a Pescara, si terrà il convegno “Violenza politica, fascismo e storia d’Italia”.
La violenza politica è una delle grandi questioni storiche del Novecento. La violenza praticata dalle squadre fasciste nel primo dopoguerra e poi ancora durante il regime dal 1922 in poi, è emblematica di questa storia: violenza in senso lato, politica, sociale ma anche culturale. I fascisti praticavano la violenza come un atto naturale e la legittimavano come “normale” strumento di lotta politica: essa definiva il loro concetto di fascismo e le loro vite di “uomini nuovi”. La normalizzazione governativa e l’illegalismo squadrista, del resto, furono due piani di un’unica strategia politica. Entrambi vennero utilizzati strategicamente per il raggiungimento del medesimo obiettivo, la conquista integrale della società e la realizzazione di un progetto totalitario in un’Italia priva di ogni forma di opposizione.
Ne discuteremo a partire da due volumi che ripercorrono l’esperienza di due oppositori esemplari: Giacomo Matteotti e Don Minzoni. Il primo dello uno storico abruzzese, ormai affermato in abito nazionale, Enzo Fimiani, Un’idea di Matteotti un secolo dopo (Marietti1820 editore, 2024) e il secondo scritto a da Andrea Baravelli e Paolo Veronesi, L’Affaire don Minzoni. L’omicidio, le inchieste, i processi (Franco Angeli, 2024).
Dopo l’introduzione del Presidente della Fondazione Brigata Maiella, Nicola Mattoscio, interverranno gli autori, Enzo Fimiani e Andrea Baravelli.